la terapia di coppia pensa ad una relazione perfetta?

Amici, amanti, complici, confidenti, confessori, l’elenco può continuare se cerchiamo di definire le qualità umane di due partner che cercano di creare una relazione affettiva fra loro.

Ma può bastare un elenco di aggettivi per descrivere la ricetta di una relazione d’amore perfetta? E soprattutto, esiste davvero la relazione perfetta?

Forse si, forse no, o forse la relazione perfetta non esiste. La terapia di coppia non formula risposte precise in proposito ma prospetta l’idea che la “relazione perfetta”si crea giorno per giorno, con la consapevolezza della mutabilità degli affetti, dei desideri e dei bisogni, che ciascuno possiede e che non sempre e per forza si incontrano con i bisogni, desideri e aspettative dell’altro. Di un altro, che si conosce in un modo e si evolve in continuazione.

Come psicologo, che svolge terapia di coppia, non ho la ricetta per dire come e cosa fare per tenere in piedi e fare durare una relazione, ma un punto di partenza o di riferimento forse esiste, ed è bene averlo sempre a mente. Stare insieme deve voler dire tutelare se stesso stando con l’altro.

 

esiste una relazione perfetta

Facile? Difficile? Chi può dirlo? Di certo non è solo la passione, il desiderio o la necessità di sentirsi amati a rendere una relazione favorevole e duratura, ma l’intenzione e la volontà di continuare a condividere una vita insieme, preservando se stessi e riconoscendo i bisogni dell’altro, senza ferirsi e senza ferire.

Ed è, forse, proprio qui che la coppia entra in di crisi, vivendo conflitti, fratture e rotture che si riverberano sul piano affettivo, dell’amore, del piacere e del dolore personale. A mio avviso la questione si complica, quando passione, desiderio e bisogni di ogni genere vengono taciuti, nascosti, velati e trasformati, per paura, vergogna, imbarazzo o timore di non essere accettati.

relazione

Di certo attraverso la terapia di coppia è possibile vivere con chiarezza e l’espressione dei propri desideri, e provare a risolvere i conflitti o salvare una relazione, favorendo la creazione di nuove forme di relazione fra due persone che si evolvono, cambiano e si trasformano in continuazione. Nuove forme che includono anche quella della benevola separazione dove l’accettazione dei bisogni o dei cambiamenti altrui risulta difficile, dolorosa o “impossibile”.