Mi occupo di psicologia analitica da 15 anni e per questo la morte di Diego Armando Maradona mi stimola a fare alcune riflessioni a carattere psicologico.

Non parlerò dei vizi, che rendono comunque Maradona un uomo a tutti gli effetti, ma della persona, che seppur con i suoi tormenti di uomo, ha speso la sua vita facendo ciò che più amava e desiderava fare: giocare a calcio e far divertire la gente.

Diego Maradona per questo è stato e rimane un grande leader che faceva ciò che amava fare e che per questo ha saputo stupire, divertire e trascinare le folle, facendoci emozionare e sognare dando perfino voce al desiderio di rivalsa delle classi sociali meno avvantaggiate che hanno visto da subito in lui, un modello da seguire.

Diero Maradona è in questo grande esempio di umanità che ha usato la sua passione, forse in modo consapevole, chissà?! non solo per realizzare se stesso ma anche per dare voce ai diritti dei poveri. Maradona ha infatti giocato fuori e dentro dal campo spesso anche contro i compromessi che il denaro ed il successo impongono alle personi non comuni come lui.

Come racconta nel film “La mano de Dios” Emir Kusturiza ( che consiglio di vedere a tutti gli appassionati di calcio e di cinema) Maradona non era semplicemente uno straordinario calciatore, ma era prima di tutto uomo con passioni e valori che lo hanno animato ad andare sempre oltre per cercare di vincere e realizzare ciò che per lui era il più grande desiderio, quello della realizzazione di sè e dei suoi valori, dentro e fuori dal campo al di la di ogni compromesso.

Diego Maradona, appare in questo senso come un uomo autentico, che da vero leader ha saputo condurre la propria vita inseguendo ciò che amava fare.