Anche Diego Armando Maradona, quando ai mondiali del 1986, nella torrida estate messicana, realizzo, contro la fortissima Inghilterra, uno dei gol più belli della storia del calcio moderno, in cui partendo dal centro campo, butto giù come birilli ben sette giocatori avversari portiere incluso, pur compiendo un gesto atletico, tecnico e mentale di rara potenza e precisione, che solo un grande genio possiede, aveva dietro di sé il supporto dell’intera squadra. Maradona anche nel suo gesto geniale aveva con sé l’intera squadra a seguirlo. difensori, centrocampisti ed altri attaccanti erano infatti al suo fianco lungo tutto il percroso.

Certo Maradona è stato il regista di tutto questo, ma se riguardiamo il filmato non possiamo non notare come la danza del “pibe de oro”, “braccata” dai marcatori avversari, fosse sostenuta, accompagnata ed assecondata in ogni frazione di secondo e movimento compiuto dal loro capitano, dai compagni che lo seguivano a vista in attesa che qualcosa accadesse, un passaggio un assist o un tiro importa.

Tutti erano ignari che quel qualcosa di magico stava accadendo, Diego in modo geniale è stato in grado di danzare sul filo del rasoio fra avversari e compagni ed per andare avanti fino alla metà: il gola straordinario. , appunto.

Ciò che conta, dal punto di vista tecnico, ma anche mentale e psicologico, è che Diego, quel giorno, in quel momento non era da solo. Non aveva solo lo sconfinato talento, il genio o la follia calcistica che lo ha reso unico, ma attorno a se aveva la presenza costante dei compagni, che si muoveva con lui e si muoveva per lui, in una armonica fluida danza di gruppo.

Forse è nata da questa incredibile intesa, sintonia e sincronia di movimenti fra Diego ed i compagni, quel movimento verso la porta avversaria che gli ha permesso di continuare nella sua fantastica azione da solista, che era ovviamente in grado di compiere fino in fondo ed in modo vincente.

Grande Diego, grande Argentina a stargli al fianco.

 

L’intesa di un gruppo si può creare?

Un allenatore è in grado di fare tutto questo o è forse necessario anche il supporto di esperti psicologi in grado di coadiuvare l’attività tecnica con quella relazionale ed umana del gruppo?

La domanda è dal mio punto di vista retorica, poiché la presenza di esperti di relazioni, emozioni e comportamenti è un valore aggiunto indispensabile all’attività tecnica di qualsiasi coach.