L’unico vero fallimento sta, in realtà, nel permettere alla sconfitta di avere la meglio su di noi.
(Anthony Clifford Grayling)

Come ci si prepara psicologicamente a superare la sensazione di fallimento generato dalla sconfitta sportiva?

 

Ogni atleta sia di sport individuale che di squadra sportiva, sa che presto o tardi farà i conti con la disfatta.

Perdere, non è il migliore degli eventi sportivi e anche gli atleti e le squadre migliori sanno che la sconfitta, può di diventare una brutta abitudine sul campo da gioco.

Affinché la disfatta sportiva di un momento non diventi sinonimo di fallimento cronico sia dal punto di vista mentale che sul campo di gioco, è possibile avvalersi degli strumenti forniti dalla psicologia dello sport, che attraverso una serie di accorgimenti e fasi debitamente gestite da uno psicologo dello sport, permettono di creare una forma mentis vincente anche di fronte alle più gravi delle debacle sportive.

In che modo possiamo trasformare la sconfitta da fallimento a risorsa per il proprio futuro sportivo?

 

sport strategy

  1. Prendere consapevolezza del risultato

La prima cosa da fare è Prendere Consapevolezza che la sconfitta è il risultato di una prestazione sportiva, cioè del modo in cui abbiamo affrontato la competizione, del modo in cui ci siamo impegnati e ci siamo messi in gioco.

“Nulla accade per caso”; la sconfitta come la vittoria, sono il risultato di un percorso e dunque si costruiscono con tutto ciò che facciamo, prima, durante e a volte anche dopo la gara.

 Perché è importante dare valore al risultato negativo? 

Pe prima cosa, assumersi la responsabilità del risultato, ci permette di uscire psicologicamente dalla logica fatalistica dell’impotenza, del vittimismo, e del senso di ingiustizia, che spesso si vive per non avere raggiunto il risultato sperato.

In secondo luogo, quando diciamo a noi stessi che ci siamo creati il risultato, ci poniamo anche in una condizione di auto-determinazione che ci rende attivi rispetto alla possibilità di intervenire con nuove energie sul nostro “destino” sportivo.

 

2.Elaborare le Emozioni Negative

La seconda importante azione che uno psicologo dello sport compie per rendere la sconfitta un punto di ripartenza per futuro sportivo di ogni atleta, riguarda l’elaborazione degli aspetti emotivi del risultato negativo ottenuto.

Per fare questo, bisogna Elaborare le Emozioni generate dalla disfatta ovvero dare voce ai sentimenti negativi come ad esempio, la frustrazione per avere fallito, lo stress e la rabbia per la sconfitta, l’impotenza, la delusione e la tristezza per non avere raggiunto il risultato sperato di fronte ad un avversario che si è mostrato più forte di noi.

7-rugby-italia

Un focus group, per una squadra, o i colloqui di gestione delle emozioni per un singolo atleta,  gestiti da uno psicologo dello sport, permettono agli sportivi di:

  • interrompere il cortocircuito mentale che determina la comparsa di pensieri negativi che finiscono per minare la nostra autostima come persone ed il senso di efficacia come sportivi
  • dare nuovo significato all’insuccesso
  • ed infine ritrovare nuovi stimoli ed obbiettivi per le prossime competizioni.

Questo processo di rivisitazione emotiva delle emozioni, permette se ben gestito, di uscire dall’idea che la sconfitta subita sia un risultato assoluto e distruttivo. Dal confronto con i compagni, con il tecnico e con se stessi, nasce la possibilità di:

  •  Accettare la sconfitta come dato di realtà
  • Elaborare i sentimenti negativi
  • Superamento la delusione ed il senso di inefficacia
  • Riorganizzare i pensieri e trovare nuove motivazioni
  • Riprogrammare gli obbiettivi e definire nuove strategie

 

3. Individuare dei Punti Deboli e dei Punti di Forza, come ancoraggio mentale

La terza fase riguarda gli aspetti razionali della prestazione sportiva e per fare questo occorre individuare i punti deboli che hanno influenzato negativamente la gara. Dobbiamo chiederci cosa non ha funzionato dal punto di vista tecnico, tattico e psicologico ed allo stesso tempo cosa invece può conferire maggiore determinazione, forza ed efficacia durante una performance atletica.

 

Elena-Moretti

Permette all’atleta e al gruppo sportivo, di riprogrammare gli allenamenti, pianificare una nuova tattica e migliorare l’approccio emotivo in campo. Infatti, se non conosciamo i nostri limiti, abbiamo paura di guardarli ma se non ce ne occupiamo, non siamo nemmeno in grado di potercii migliorare.

 

4. Il Goal Setting come Organizzatore Mentale

Dopo avere individuato i limiti ed i punti di forza mentali e tecnici, lo sforzo che dobbiamo fare è quello di definire nuovi obbiettivi di performance.

Il processo di definizione degli obbiettivi ovvero goals setting, è uno straordinario organizzatore psicologico. La pianificazione degli obbiettivi, permette infatti, agli atleti di

  • riordinare le proprie idee
  • ritrovare la giusta concentrazione durante la fasi critiche di una stagione
  • rinnovare le motivazioni al successo sportivo
  • mettersi nelle condizioni di allenamento e gara per poterli superare

 Quali obbiettivi prediligere dopo una sonora sconfitta?

 In genere dopo una sconfitta, anche gli atleti e le squadre migliori, creano i nuovi obbiettivi avendo come meta finale la realizzazione di una buona performance più che di un buon risultato.

Man standing on a big target wih a winning attitude

Se, infatti, focalizziamo l’attenzione solo sul risultato, rischiamo di metterci in una condizione mentale di costrizione che finisce per inibirci. Al contrario essere determinati per la realizzazione di una buona performance agonistica, ci mette nelle condizioni mentali di dare il meglio di noi stessi, il che è un ottimo antidoto anche di fronte all’insuccesso: niente rimpianti niente rancori.

5. Auto-Ipnosi

Un programma di mental training, non deve prescindere dall’uso della pianificazione delle azioni al livello visivo. L’ipnosi in questo senso, permette agli atleti di anticipare mentalmente la performance agonistica tenendo l’atleta in un assetto mentale di concentrazione e motivazione simile a quello che si realizza durante le gare vere e proprie.

attenzione e concentrazione

 L’Auto-Ipnosi come Allenamento mentale

Permette di allenarsi anche lontano dal campo di gioco a:

  • Raggiungere i propri obbiettivi
  • Anticipare le azioni da compiere ed imparando a controllare le emozioni ed i pensieri Disturbanti

Per questo se svolta con costanza è un metodo di mental trainnig molto efficace, anzi, direi indispensabile per proiettarsi verso migliori prestazioni sportive.

Questi sono, i “passaggi” che se svolti con il supporto di uno psicologo dello sport, permettono ad ogni atleta, allenatore, tecnico o squadra sportiva, di utilizzare la sconfitta in modo costruttivo e creare una forma mentis vincente, in cui la disfatta non è sinonimo di fallimento cronico ma punto di partenza per una crescita umana e sportiva insieme.

“La mentalità vincente si costruisce”

NB: L’immagine dell’atleta in copertina è stata liberamente presa da internet e non denota alcuna forma di collaborazione con la campionessa Yosefa Idem, che tuttavia stimo come atleta per le sue abilità tecniche e forma mentale.