Lo stress è determinato da un insieme di fattori che si influenzano a vicenda e determinano l’insorgenza della sindrome da affaticamento psicofisico che comunemente chiamiamo appunto stato di stress.

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Esistono due “grandi” classi di fattori che determinano lo stress: i fattori ambientali ed i fattori personali.

Mentre le caratteristiche personali sono aspetti soggettivi e determinano il significato che assume un evento esterno, i fattori ambientali sono aspetti oggettivi dell’esperienza ed il loro valore è dato a priori e spesso in modo assoluto.

E proprio per questo suo essere dato a priori ed in modo assoluto che l’ambiente esterno diventa una delle principali fonti di stress. Infatti non sempre il nostro organismo è in grado di sostenere le richieste di adattamento alla fatica ed allo sforzo richiesto per sostenere e superare le richieste provenienti dalle circostanze esterne, come accade ad esempio nei contesti di lavoro.

Fra i fattori ambientali maggiormente coinvolti nell’insorgenza dello stress troviamo:

  • Ambiente lavorativo: luoghi, clima, turni di lavoro, contesto organizzativo, mansioni etc.etc.
  • Condizioni atmosferiche: il clima è un fattore ambientale altamente stressante anche in caso di attività di svago e divertimento non solo di lavoro
  • Contesto familiare: le relazioni interpersonali stabili sono fonte di malessere e stress cronico ed acuto
  • Contesto sociale di riferimento: ci sono contesti sociali particolarmente scomodi per una vita vivibile: ad esempio la vita nelle metropoli è più stressante che la vita nei piccoli centri

Questi sono alcuni fra gli aspetti ambientali ovvero esterni che possono causare lo stress acuto e cronico nella persona. Come vediamo le condizioni di lavoro sono al primo posto proprio perché nel lavoro convergono una vasta seria di fattori che logorano le nostre resistenze fisiche e mentali: turni di lavoro faticosi ed intensi, condizioni di lavoro a volte difficili dal punto di vista climatico, organizzazione di lavoro sfavorevole dal punto di vista delle relazioni con i colleghi o con i superiori; contesto fisico sfavorevole; distanza da casa etc.etc.

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Il lavoro è una delle principali fonti di stress e malessere psicofisico della persona poiché la necessità di lavorare ci pone nelle condizioni di essere esposti a situazioni stressanti per lungo tempo e non sempre siamo in grado di intervenire e modificare il contesto in cui lavoriamo appunto.

Cosa fare dunque quando il lavoro è la nostra principale causa di stress?

Il primo passo da compiere è quello di riconoscere lo stress, ciò essere consapevoli del proprio disagio psicofisico. Riconoscere la stanchezza, l’ansia, la fatica, il nervosismo, i dolori intestinali o le palpitazioni che la situazione stressante ci provoca è il primo fondamentale passo per potere superare lo stress.

La consapevolezza di ciò che stiamo vivendo ci mette nelle condizioni di potere migliorare lo stato fisico e mentale di disagio.

Ciò che invece accade di sovente è esattamente il contrario, cioè la persona ignora i “piccoli” sintomi del disagio poiché li considera “normali” reazioni alla situazione di fatica che sta vivendo, e ciò predispone l’organismo alla comparsa di disturbi stabili e cronici.

Il secondo passo da fare per superare lo stress consiste nel prendersi cura del nostro corpo cioè di quei segnali che abbiamo già riconosciuto ed accettato e di cui siamo diventati consapevoli.

Poiché non sempre è possibile rimuovere le cause ambientali che generano il nostro stress come nel caso dei contesti lavorativi avversi, la cosa più immediata ma allo stesso tempo molto efficace che possiamo fare è agire sul nostro organismo e sulla nostra mente al fine di allentare le tensioni nervose e fisiche e migliorare lo stato psicologico che stiamo attraversando.

Possiamo dunque arginare e superare lo stress almeno in due modi.

  • Il primo dei due metodi a cui faccio riferimento è la pratica della Mindfullness ( Daniel Siegel fornisce la descrizione scientifica della sua efficacia) che può essere considerata come una forma di pronto soccorso emozionale nei casi di stress acuto, che ci permette di sviluppare consapevolezza sul nostro stato mentale e fisico ed intraprendere nel tempo i cambiamenti necessari per migliorare il nostro stato di benessere psicofisico. Il Mental Training eseguito con le tecniche di rilassamento e visualizzazione è uno dei mezzi più efficaci per sviluppare una mente consapevole ed in grado ripristinare l’equilibrio psicofisico perduto nelle situazioni di stress cronico ed acuto che dipendono dalle situazioni ambientali.
  • Il secondo dei due metodi più efficaci per gestire e superare lo stress è l’intervento di supporto psicoterapeutico rivolto al cambiamento degli aspetti profondi della personalità. Tale metodo di cura è indicato quando non ci sentiamo più in grado di affrontare le situazioni di vita quotidiana poiché abbiamo una considerazione di noi stessi inadeguata ad affrontare una vita vivibile e dignitosa.

I due metodi, sebbene siano differenti sul piano pratico ed operativo, possono essere integrati fra di loro o svolti in tempi differenti, ma ciò che hanno in comune è la possibilità di agire direttamente sul disagio prestando attenzione alle nostre condizioni psicofisiche e sviluppare consapevolezza sulle cause, sulle conseguenze e sulla nostra possibilità di stare bene.

Ascoltare il proprio corpo e la propria mente in condizioni di stress è un aspetto prioritario e dovuto se vogliamo stare bene e poiché lo stress è una risposta “aspecifica” cioè provoca le stesse reazioni di logoramento indipendentemente da ciò che lo provoca, è necessario che noi impariamo ad ascoltare il nostro corpo di fronte a tutte le situazioni di squilibrio psicofisico, siano esse condizioni di dolore e disagio che piacere ed auforia.

Esercitarsi alla pratica della mindfullness attraverso le pratiche di mental training personalizzate vuol dire esercitarsi a riconoscere e superare lo stress.