La SAD ovvero la sindrome da depressione autunnale è stata formalmente nominata e descritta per la prima volta nel 1984 da Norman E. Rosenthal e co. del “National Institute of Mental Health”. S

Successivamente, nella IV e VI edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV e DSM-V) viene classificato come “un modello stagionale” del disturbo depressivo maggiore che si verifica in uno specifico periodo dell’anno e scompare totalmente nel resto delle stagioni.

La SAD è un disturbo dell’umore che si manifesta con diversi sintomi sia fisici che psicologici e compare in particolar modo con il cambio di stagione autunnale ed invernale.

Quali sono i sintomi della SAD?

I sintomi più frequenti della SAD sono:

  • sonnolenza eccessiva
  • confusione
  • ansia
  • deficit dell’attenzione
  • diminuzione della libido
  • alterazione dell’appetito ( variabile soggettivamente fra aumento e/o diminuzione dell’appetito)
  • insonnia
  • letargia.

Quali sono le cause della SAD?

Le principali cause della comparsa di questa sindrome sono: il cambio della temperatura, la riduzione delle ore di luce solare, il cambio di abitudini dovute a queste modifiche ambientali per l’appunto. Tutte queste condizioni determinano dei cambiamenti fisici e psicologici.

Le neuroscienze, giustificano la comparsa della SAD con il calo della produzioni di serotonina e di melatonina; per questa ragione in molti casi può essere indicata l’assunzione di farmaci tramite prescrizione medica.

Chi colpisce la SAD?

Per ragioni psicofisiologiche legata alla produzione di ormoni, sono più soggette al SAD le donne rispetto agli uomini e gli anziani rispetto ai giovani.

La categoria più a rischio è certamente quella di chi soffre di alterazioni – neurologiche o psicologiche – del tono dell’umore, del ciclo sonno-veglia e non solo.

In pratica possiamo rilevare che il cambio di stagione è un momento criticosopratutto per chi già soffre di sintomi depressivi e ansiosi o correlati, poiché i vari cambiamenti a cui è sottoposto l’organismo acutizzano i disturbi preesistenti, fungendo da “stressors” o amplificatori di altri agenti stressanti. A ciò bisogna aggiungere che le persone che hanno uno stile di vita sedentario e trascurano la salute fisica e le attività all’aria aperta si espongono più di altre alla comparsa di questo disturbo stagionale dell’umore.

Come gestire la SAD?

I trattamenti per il disturbo affettivo stagionale classico invernale comprendono:

  • Terapia luminosa ovvero maggiore esposizione alla luce solare
  • Terapia farmacologica per la compensazione della ridotta produzione di serotonina e melatonina
  • Somministrazione di aria ionizzata
  • Terapia psicologica di sostegno

Secondo i criteri del DSM-IV dell’Associazione Psichiatrica Americana, il Disturbo Affettivo Stagionale non è da considerare una patologia a sé stante. ma è considerato come fattore aggiuntivo degli episodi di depressione nei pazienti con disturbo depressivo maggiore o pazienti con disturbo bipolare diagnosticati.